Oggi per #arteluoghiegrandisardi vi racconto una leggenda!
In tanti conoscerete il Borgo Medievale di Tratalias nel Sulcis, lo avrete visitato o avrete visto foto che ritraggono questo piccolo gioiello e la sua grande Cattedrale dedicata a S.Maria di Monserrato.
Tratalias è il paese che fu costruito due volte: da un lato paese moderno e poco distante invece borgo antico. Questo nel periodo in cui fu sede della diocesi (1218-1503) visse una vita intensa e vivace. Testimone del periodo rimane la Cattedrale costruita in stile romanico pisano e consacrata già nel 1213. Fino a metà del ‘900 il borgo era ancora abitato, quando con lo sbarramento del Rio Palmas per la creazione della diga di Monte Pranu, si riscontrarono gravi infiltrazioni e danni statici agli edifici.
Così negli anni ‘70 si decise di abbandonare il borgo e costruire nuove abitazioni nella zona accanto più sicura.
Dopo diversi anni si pensò di recuperare l’antico borgo comprendendo il prezioso valore storico-artistico e antropologico. Ristrutturando la Chiesa e i piccoli edifici si ridiede vita alle abitazioni destinandone alcune ad attività di ristoro ed altre trasformandole in laboratori per gli artigiani locali.
Vi starete chiedendo… La leggenda dov’è? Ecco, la leggenda riguarda quel dettaglio insolito sul frontone della chiesa: nella parte alta, sopra il rosone vi è un tratto di una scala, sospesa, non finita. I gradini proseguono all’interno, sempre sospesi, inutilizzabili, a meno di usare una scala mobile, dato che i gradini in pietra non raggiungono il pavimento. Come mai?
Si racconta che in una casa poco distante dalla chiesa in costruzione una madre litigasse molto animatamente col figlio fino a malmenarlo.
Notata da uno dei lavoratori che in quel momento costruivano la scala sul frontone, sentendola addirittura offendere Dio intervenne per rimproverarla.
La donna evidentemente non gradì e rispose: “Non ho certo offeso Dio col cuore! E che tu cada e ti rompa il collo!”.
Pare proprio che l’operaio cadde a terra morendo e per questo motivo i colleghi non vollero proseguire nella costruzione della scala.
Vero o no la scala tuttora resta avvolta dal mistero! 🙂
Bagamunda
Foto: Melania Garau