Ma nel Sulcis non c’erano solo miniere e cave, c’era già lo sfruttamento del sale che si produceva grazie alla conformazione del territorio col suo sistema lagunare e aree umide.

Le saline, o meglio, la salina di Sant’Antioco che attraverseremo a piedi si affaccia sul golfo di Palmas e si estende su una fascia lunga circa 20 Km, per un’ampiezza di circa 3 km. Realizzata nei primi anni Sessanta, la produzione cominciò sul finire dello stesso decennio. Ammireremo solo una parte dei 200 ettari di zone salanti e scopriremo l’affascinante sistema di convogliamento delle acque grazie a idrovore e pendenze naturali. La salina garantisce una produzione annua di circa 200mila tonnellate di sale puro.

Le montagne di sale si formano ciclicamente durante le lavorazioni e mutano la loro colorazione dal bianco accecante al mattino al rosa intenso la sera, al tramonto.

Lo stesso rosa dei fenicotteri che frequentano le aree circostanti ormai da decenni e che durante la nostra passeggiata cercheremo di individuare da uno dei punti di osservazione per ammirarli da vicino.